Nel 1658 Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière, è già un affermato commediografo alla corte dei reali, ma solo tredici anni prima era un giovane attore e capocomico di una compagnia squattrinata. La vicenda principale occupa un lungo flashback all'inizio del quale Molière, ventiduenne, è incarcerato per debiti. Un notaio avendone notato la bravura recitativa e la spigliatezza lo raccomanda al ricchissimo Jourdain. Questi ne paga infatti la cauzione e lo prende alle sue dipendenze sotto le mentite spoglie di un istitutore religioso di nome Tartuffe. In cambio della "libertà" Molière deve impartire lezioni di recitazione che servano a Jourdain per poter fare colpo su di una giovane marchesa della quale si è innamorato, e che gli ispirato una breve pièce che vuole interpretare in prima persona.